toro
Sabato il Torino andrà a fare visita al Bari, per la prima di una serie di partite ravvicinatissime, e per Giampiero Ventura sarà amarcord: sulla panchina dei pugliesi il tecnico rimase una stagione e mezza, chiudendo il primo...
Sabato il Torino andrà a fare visita al Bari, per la prima di una serie di partite ravvicinatissime, e per Giampiero Ventura sarà amarcord: sulla panchina dei pugliesi il tecnico rimase una stagione e mezza, chiudendo il primo anno di A con il decimo posto in classifica a quota 50 punti (record per il Bari) e tante vittorie di prestigio.
Nel campionato successivo, invece, dopo il successo al debutto contro la Juventus quel meccanismo che sembrava perfetto iniziò ad incepparsi, apparentemente senza una motivazione chiara, con i galletti che sprofondarono velocemente verso la retrocessione e con Ventura che nel mese di febbraio diede le sue dimissioni.
Oggi, a due anni da quell’episodio e con la vicenda calcioscommesse nella sua fase cruciale i contorni si fanno più chiari, anche in virtù delle stesse dichiarazioni fatte dal tecnico genovese nell’interrogatorio davanti al pm di Bari. “Chiesi alla dirigenza di mettere fuori rosa Andrea Masiello, perché vedevo in lui qualcosa che non andava ma la società non prese nessuna decisione e allora mi fu chiaro che l’unica strada percorribile era quella delle dimissioni. E quando ho letto le dichiarazioni dello stesso Masiello, che voleva che andassi via per aver vita più facile…”.
Insomma, mesi difficili gli ultimi a Bari per Ventura, che ha voglia di una grande rivincita in quello che è stato il suo stadio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA