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Ventura supera il primo esame dei media

Edoardo Blandino

 

di Edoardo Blandino

Giampiero Ventura è l’allenatore giusto per il Torino? È questa la domanda che frulla nelle teste dei tifosi granata. Troppi sono i tecnici passati sotto la Mole che,...

di Edoardo Blandino

Giampiero Ventura è l’allenatore giusto per il Torino? È questa la domanda che frulla nelle teste dei tifosi granata. Troppi sono i tecnici passati sotto la Mole che, per un motivo o per un altro, hanno fallito. La società ha puntato forte su questo mister nato 63 anni fa a Genova e che ha chiuso l’ultima stagione con una dimissione dal Bari, dopo averlo salvato in modo strepitoso l’anno precedente. Come capire se il Torino ha fatto la scelta corretta? La controprova si avrà solamente alla fine di questa nuovo campionato, però si possono analizzare alcuni fattori a prima vista rilevanti.

Innanzitutto – come molti tifosi granata avranno capito – non basta ottenere buoni risultati in carriera per essere un allenatore adatto alla Piazza torinese. Nel calcio è pieno di tecnici preparati, ma solo pochi hanno il carattere giusto per imporsi sotto la Mole. E questo vale per entrambe le società di Torino. Dopo il gioco ed il carattere, bisogna andare a leggere le parole e le dichiarazioni dei nuovi mister. Qui, iniziano le differenze. Non tutti sono capaci di tenere sotto controllo i media. C’è chi si lascia scappare quella parola di troppo che permette a qualcuno di ricamarci infinite storie sopra e c’è chi si limita al minimo indispensabile costringendo qualcun altro a ricamarci esattamente le stesse infinite storie sopra. Infine, si deve analizzare la capacità di catturare l’ambiente e l’empatia con i tifosi.

Si è superato il momento in cui si guardava con ottimismo al futuro. Oggi il neomister dice chiaramente: “La squadra non c’è, va costruita, c’è solo una piccola base”. Poi aggiunge: “Se resta Ogbonna sarei felice. Ecco il nome di un giocatore che vorrei tenere”. Non lascia libera scelta alla società, ma dice ciò che realmente pensa, anche se il prezzo è quello di mettere in difficoltà Cairo e Petrachi. Non ama parlare di situazioni impossibili (“Gente come Trevisan […] Caputo e Kutuzov non verranno a Torino”). Ma Ventura non è uno uomo da low-profile solo nelle dichiarazioni. Molti suoi colleghi farebbero carte false pur di ottenere contratti pluriennali e remunerativi. Lui no. Ha chiesto e ottenuto un solo anno. Parafrasando le sue parole si potrebbe dire: “tanto so che se andiamo in Serie A il rinnovo è automatico”.

(Foto: M. Dreosti)