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TURIN, ITALY - APRIL 03: Juan Cuadrado of Juventus fights for the ball against Simone Verdi of Torino FC during the Serie A match between Torino FC and Juventus at Stadio Olimpico di Torino on April 03, 2021 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)
Da esterno offensivo a mezzala? Il cammino di Simone Verdi potrebbe essere ripartito grazie ad un passo indietro. Già perché se al Torino siamo sempre stati abituati a vedere l’ex Napoli giostrare come attaccante esterno, trequartista o mezza punta del 3-5-2, l'intuizione avuta da Davide Nicola potrebbe essere foriera di un interessante rilancio per il futuro prossimo dell'ex Bologna.
VERDI - Un cammino che, numeri alla mano, è stato fino a qui a dir poco deludente per il classe 1992. Arrivato due estati fa dal Napoli per la cifra monstre di 24 milioni di euro, il prodotto del settore giovanile del Milan ha infatti raccolto appena 3 gol e 11 assist in 57 presenze in Serie A con il Torino. Poco, troppo poco per un giocatore approdato sotto la Mole per fare la differenza e che invece ha sempre faticato anche per le difficoltà nel trovare la giusta collocazione tattica sul terreno di gioco, essendo sfavorito dall’adozione del modulo 3-5-2 che è stato il più adottato dal Torino nell’ultimo triennio. Una problematica che era ormai da tempo sotto gli occhi di tutti e sulla quale mister Nicola ha provato a lavorare sin dal suo arrivo al Torino. Un’operazione-recupero che ha un risvolto di importanza anche per questioni economiche, con il Torino a che fino all'ultimo dovrà provare a far di tutto per riuscire a trarre il meglio da colui che di fatto è e resta l'acquisto più oneroso della storia del club.
NEL DERBY - Ma veniamo al derby. Alla lettura delle formazioni ufficiali in molti avranno pensato che Nicola avesse optato per un 3-4-3 o un 3-4-1-2, con Verdi schierato esterno destro o casomai alle spalle della coppia d'attacco composta da Belotti e Sanabria. Al momento dello schieramento in campo è arrivata però la sorpresa, con il numero 24 che è andato a posizionarsi al fianco di Mandragora nel ruolo di mezz'ala sinistra. E i risultati, va detto, sono stati piuttosto incoraggianti. Negli 87' minuti passati in campo, infatti, Verdi ha fatto vedere ottime cose riuscendo a completare 21 passaggi positivi (meglio di lui solo Mandragora con 27) e dando al centrocampo un apporto in termini di qualità (anche 3 dribbling riusciti) che raramente era riuscito a dare nel corso delle ultime due stagioni.
COME DE PAUL - Una prova positiva insomma, che ha colpito molti. . Ma non a mister Nicola, che nel post partita ha commentato così la scelta di schierare Verdi in una zona per lui completamente inedita: "Simone ha delle qualità straordinarie, ma con il nostro modo di giocare era penalizzato. La mezz'ala è un ruolo che potrebbe fare in futuro perché ha capacità tattica, intelligenza, capacità aerobica e anche qualità nell'ultimo passaggio. Noi ci crediamo e se inizia a crederci anche lui potrebbe aprirsi un nuovo capitolo della sua carriera". Un percorso tattico, quello da seconda punta a mezz'ala, che Nicola aveva già operato con successo con un altro suo ex calciatore ai tempi dell'Udinese: Rodrigo De Paul, che proprio l'attuale allenatore del Torino spostò in una zona più arretrata del campo nella sua parentesi in Friuli del 2018-2019. Il risultato - ça va sans dire - in quel caso fu pazzesco, con l'argentino che è diventato uno dei centrocampisti più determinanti di tutta la Serie A. E la speranza per Verdi (e per il Torino) non può che essere quella di ripercorrere i passi del collega numero 10 dell'Udinese.
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