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- Redazione TORONEWS
Al termine di Verona-Torino, gara valida per il 36° turno di Serie A, il tecnico granata Ivan Juric è intervenuto ai microfoni di DAZN per fornire un suo commento sul match. Di seguito le sue dichiarazioni.
Soddisfatto per questa vittoria di cuore?“Per la prima volta da quando sono al Toro abbiamo rubato una partita. In tante partite ho recriminato perché non vincevamo pur avendo creato di più. Oggi la squadra non mi è piaciuta e non abbiamo fatto bene, poi ci sono stati dieci minuti di buono slancio. Benissimo i ragazzi che sono entrati dalla panchina. La prestazione però è stata negativa”.
Il Toro ha avuto bisogno di uno schiaffo? “Abbiamo avuto poco di tutto, poca intensità, poco tutto. Giustamente siamo andati in svantaggio, poi c’è stato un po’ di orgoglio. I due Primavera ci hanno dato slancio, per la prima volta quest’anno mi ha segnato un quinto su assist dell’altro quinto, un segnale della vita, ha avuto grinta e voglia di fare gol. Siamo ancora lì a lottare, ora facciamo bene le ultime due partite”.
Ha visto grinta in Lazaro? “Ritengo che potesse dare molto di più ma oggi è entrato bene. A destra forse si muove meglio, ha giocato poco lì per Bellanova. Tutti quelli che sono entrati dopo oggi hanno ribaltato la squadra”.
Europa ancora possibile? Cosa chiede alle ultime due partite?“Sono stati tre anni ottimi, sempre parte sinistra della classifica dopo aver ereditato una squadra in lotta per la salvezza. Sono stati tre anni intensi, belli, con tanto bel lavoro, ora vorrei che si finisse bene, con lo spirito con cui abbiamo finito questa partita, al netto di tantissime assenze che ci hanno devastato quest’anno”.
Soddisfatto del ritorno al gol di Pellegri?“Sarei soddisfatto se lui facesse una carriera giusta, se trovasse stabilità e se riuscisse a divertirsi. Secondo me ha la capacità per diventare un ottimo attaccante ma deve trovare stabilità in tutti i sensi”.
Vittoria importante anche per ricucire con i tifosi?“Tutto quello che è successo, dai fischi post Bologna a quello accaduto a Superga, è stato pesante da gestire. Se una società non è unita in tutti i sensi non si va lontano. A Torino c’è tanta spaccatura. Noi ci godiamo questi bei momenti, perché essere nella parte sinistra della classifica è bello. Vorrei che ci amassimo tutti di più uno con l’altro”.
Anche questo ha influito nel mancato rinnovo?“No. I miei giocatori hanno fatto bene per tre anni, hanno raggiunto obiettivi individuali e di squadra altri. Vorrei che questo si apprezzasse e vorrei che ci fosse una spinta, come quella che si è visto oggi qui a Verona, in grado di spingere i giocatori ad andare oltre”.
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