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"Verona-Torino: per la terza volta di fila i granata sbagliano approccio alla partita, salvo poi raddrizzarla nel secondo tempo. A Verona, infatti, si è vista una squadra fiacca e scialba per i 45’ iniziali, e una volta preso il gol, si è registrata la solita reazione già vista contro Frosinone e Fiorentina.
"45’ MINUTI DA INCUBO - Il Toro continua a non riuscire a scendere in campo con la giusta determinazione. Le prime battute del match contro l’Hellas, infatti, avrebbero suggerito un epilogo ben peggiore alla gara, con gli uomini di Mandolini decisamente più in palla rispetto ai granata, e vicini al gol in un paio di occasioni: per due volte Marquez è andato vicino al bersaglio grosso nel giro di 10’, e poi un bel riflesso di Padelli ha negato la gioia del gol a Luca Toni, che aveva staccato molto bene su Bovo. Il Toro non è pervenuto in questa frazione di gara: la distanza tra i reparti risultava abissale e le punte Belotti e Quagliarella erano abbandonate al loro destino, con buona pace di un Ventura arrabbiatissimo al rientro negli spogliatoi.
"LA SVEGLIA - Il gol su rigore (molto generoso) di Luca Toni ha ridestato i granata, che dopo l’ennesima doccia fredda, riprendono possesso delle proprie facoltà e ricominciano a giocare in maniera completamente diversa. Al 21’, infatti, arriva la zampata di Baselli, che trasforma il suo terzo tiro in questo campionato nel suo terzo gol, quarto in quattro partite ufficiali in granata. La dormita generale della difesa sulla punizione di Viviani, poi, riporta avanti l’Hellas con Gomez, ma il Toro ci mette meno di 2’ a rimettere tutto in parità, grazie al tiro al volo di Acquah. La gara va avanti senza particolari sussulti, e si chiude con un pari che fa scontento il Verona e deve far riflettere molto, moltissimo il Torino: non è infatti possibile - nonostante l’alibi più o meno ferreo degli infortuni, per ultimo quello di Avelar - che una squadra come il Toro, che ha dimostrato grandi potenzialità, non riesca ad approcciare diversamente da così alla partita, subendo gol per poi ridestarsi dal torpore.
"Il pareggio a Verona, dunque, cade a fagiolo, e deve suggerire qualcosa d’importante ai ragazzi di Ventura: il gioco c’è, gli elementi sono validi, ma non si può più pensare di giocare 45’ a partita, o anche meno, perché il rischio di farsi sfuggire di mano la situazione c’è, ed è molto alto. Il Toro, quindi, deve prendere coscienza delle proprie capacità e mordere subito la partita fin dalle battute iniziali, indirizzando immediatamente l’esito della gara.
" Ventura questo lo sa, e sta già preparando le mosse per far si che contro la Sampdoria il suo Toro inizi subito a mille.
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