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Approfondimento/ Ecco i dati di un sondaggio pubblicato dal Corriere dello Sport. I granata sono undicesimi per numero di Daspo oggi attivi, i cugini bianconeri nettamente...
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"Il calcio è di chi lo ama. Così sostiene il celebre motto della Serie A, così tutti sembrano sostenere. Che cosa sarebbe il calcio senza il tifo, le coreografie, la tensione palpabile, i boati sugli spalti? Senza dubbio uno spettacolo piuttosto triste. Il mondo del pallone (come la maggior parte degli sport di squadra e non solo, del resto) vive grazie ai suoi tifosi. In questo senso, nulla meglio di un celebre motto granata potrebbe rappresentare tale situazione: tra sostenitori si usa dire, il Toro siamo noi. I tifosi, la Maratona, la gente che è accorsa alla marcia dei 50mila, chi ogni 4 maggio si reca a Superga, chi è andato a Bilbao, chi sogna granata: il Toro senza i suoi tifosi non sarebbe il Toro.
"Il legame quasi indissolubile che si crea tra i tifosi più convinti e le rispettive squadre, può però portare a violenza gratuita e sempre fuori luogo. Se il calcio appunto dovrebbe essere spettacolo, si può però arrivare alla sua degenerazione. Recentemente è uscita sul Corriere dello Sport una panoramica riguardante la violenza nel mondo del calcio in Italia. L'indagine fa riferimento al numero di Daspo attivi per ogni società, nonché ai dati relativi ai numeri di scontri avvenuti nelle ultime stagioni. La Juventus guida questa triste classifica con ben 189 soggetti sottoposti oggi al Daspo, e si divide il podio con Roma (160) e Napoli (152). Anche il Toro, però, non si comporta troppo correttamente: attualmente è in undicesima posizione con 49 Daspo attivi. I dati relativi al 2014-2015 non sono definitivi. Nella stagione 2013-2014 si è invece registrato un incremento (+25,4%) rispetto alla stagione precedente.
"Il tifo violento è però, per fortuna, drasticamente in calo. Stando sempre a tale indagine, rispetto al 2005 i numeri degli scontri sono diminuiti fortemente e molti provvedimenti in questo senso sono sembrati azzeccati, nonostante il piccolo aumento della violenza durante lo scorso anno, dovuto anche alla tragica finale di Coppa Italia. Il numero degli sconti è calato rispetto al 2005 del 79,5%, mentre quello degli agenti feriti addirittura del 95,2%.
"Insomma, la strada sembra quella giusta ma c'è ancora tanto da fare, specialmente per non andare a danneggiare quelle parti del tifo che invece meriterebbero di essere protette, e dalle quali il calcio non può prescindere.
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