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Vlasic: “Il Toro deve andare in Europa ogni anno, per i tifosi e per la storia”

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Il croato promuove la fascia a Zapata e lancia Adams: "Fisicità incredibile, è veramente forte"
Alberto Giulini Vicedirettore 

Nikola Vlasic è il nuovo numero dieci del Toro. Il croato, sulla via del recupero dopo l'infortunio che lo ha costretto ad abbandonare anzitempo l'Europeo, ha presentato la maglia granata e si è raccontato in conferenza stampa.

È rimasto a Torino, è riuscito a parlare con Vanoli?

“Abbiamo parlato, ma non tanto perché sono stato infortunato. Ho visto un allenatore che vuole giocare e dà libertà ai giocatori in campo. Mi piace”.

Vanoli le ha detto qualcosa sul ruolo?

“Ne abbiamo parlato, ma penso che questo debba restare tra noi. Adesso non voglio parlare di queste cose, voglio prima tornare sul campo”.

Come sta?

“Mi sento bene, sto lavorando per tornare il prima possibile. Ho bisogno di qualche giorno ma sono vicino. Domenica non ci sarò ancora. Col Milan? Non lo so ancora”.

Cosa porta dietro dall’ultima stagione?

“Negli ultimi due o tre mesi ho avuto dolore. In nazionale volevo giocare ma non era possibile, ho avuto un altro infortunio. Ora devo solo tornare in campo il prima possibile, voglio essere al 100% e aiutare i miei compagni e la squadra”.

Ha obiettivi personali per questa stagione?

“Voglio il più possibile, penso che l’anno scorso ci siano state partite buone in cui ho giocato bene. Il mio primo obiettivo è giocare bene e aiutare la squadra. La prima cosa è stare bene tutto l’anno, negli ultimi due anni ho avuto tanti fastidi e ho avuto la pubalgia, adesso mi sento bene. Poi possiamo parlare di obiettivi”.

Che voto darebbe a questi due anni in granata?

“Mi piacciono la città e la società, mi trovo bene a Torino e voglio continuare a giocare per questo club. Nel mio primo anno abbiamo giocato bene ma siamo arrivati decimi. L’ultimo anno siamo arrivati vicini all’Europa. Questa squadra e questo club possono andare in Europa ogni anno perché ci sono tanti tifosi e una storia: questo deve essere l’obiettivo per quest’anno”.

Si vedrebbe anche come seconda punta?

“Posso anche giocarci, ma per me è meglio in mezzo al campo. Sinistra o destra è uguale, sono un numero otto”.

Conosce Adams?

“Abbiamo giocato contro alcune partite, lui è fortissimo: ha una fisicità incredibile. Nell’ultimo anno ha fatto tanti gol, penso che ci possa aiutare tanto perché è un giocatore veramente forte”.

Come vede Zapata nel ruolo di capitano?

“Anche l’anno scorso era uno dei capitani, parlava tanto e aiutava tutti perché ha tanta esperienza. Per me era capitano già un anno fa. È un grande giocatore che ha più di 100 gol in Serie A e personalità”.

Ha ancora sentito Juric? È stupito nel vederlo fermo?

Non ne abbiamo parlato, penso che sia un bravo allenatore. Sappiamo dove era il Torino prima che lui arrivasse, lottava per la salvezza. Per me è un grande allenatore, gli auguro il meglio in futuro”.

Qual è l’idea che le piace di più di Vanoli?

“Lui vuole sempre giocare in mezzo al campo, vuole che i giocatori si scambino posizione. Questo per me è un calcio che è divertente”.

Con Juric pressava tantissimo, il gioco di Vanoli può valorizzarla?

"Ogni allenatore ha le sue caratteristiche. Con Juric giocavamo uomo contro uomo a tutto campo: se il giocatore che mercavo io arrivava vicino alla nostra porta, io dovevo seguirlo. Con Vanoli è diverso, ma non voglio dire che uno sia meglio dell'altro: vediamo a fine anno"

Ha pensato a prendere il numero 10?

“Non lo so, vediamo. Questa è una sorpresa (ride, ndr)”.

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