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Zaccarelli: “Toro? Difficile seminare qualcosa, quando si è dato il diserbante”

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L'ex centrocampista granata ha commentato il calcio di oggi esprimendosi soprattutto su cosa ne pensi del Torino odierno
Redazione Toro News

Renato Zaccarelli ha concesso un'intervista ai microfoni di Repubblica e nel corso di un pranzo svoltosi presso il Ristorante "Caffè Reale" sito in piazzetta Reale 1 a Torino ha parlato anche di calcio. L'ex centrocampista granata vorrebbe vedere atteggiamenti diversi dai calciatori di oggi: "Questi ragazzi che giocano a calcio e si rovinano con l’azzardo, che tristezza. Anch’io sono stato un giovane solo, a 17 anni già vivevo a Catania per giocare a pallone. Se avessi parlato di scommesse a uno come Ferrini, lui mi avrebbe preso a schiaffi. Ne sono sicuro. [...] Allo stadio si andava un’ora e mezza prima, parlando e ridendo. Mica avevamo le cuffie con la musica in testa".

Lo Scudetto del '76 emoziona ancora uno dei suoi volti principali: "Quello che noi eravamo, noi granata dello Scudetto 1976, l’ho capito dopo. Mi sono reso conto che rappresentiamo qualcosa che sta fuori dal calcio, come se in qualche modo avessimo segnato un’epoca. Quando vincemmo il campionato, dalla disgrazia erano passati appena ventisette anni, era un confronto continuo perché al Filadelfia c'era chi ancora li conosceva".

Zaccarelli non è soddisfatto dal Toro di oggi: "Il Toro è un’idea, uno stato d’animo. Ma ho paura che non abbia conservato niente di quello che era, non c’è più passione. Sembra una squadra come le altre, e questo è imperdonabile. Ma avete visto che roba, l’ultimo derby? Il più brutto da cinquant’anni, io penso. Difficile seminare qualcosa, quando si è dato il diserbante. [...] Pulici abitava vicino allo stadio e spesso tornava a casa con i tifosi, ve la immaginate oggi una scena così?", afferma l'ex centrocampista granata. 

Zac chiude parlando del fallimento del 2005: "Ero dirigente e furono i giorni più drammatici della mia vita. Per fortuna almeno il titolo sportivo è rimasto e il Torino non è scomparso".